Roma e Lazio

I luoghi di culto dell'antica Praeneste

Palestrina


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Praeneste

L’antico Lazio, alla vigilia della conquista del territorio da parte romana, si caratterizzava per la presenza di rilevanti centri che, per importanza politica e culturale, raggiungevano la stessa Roma.

Accanto a Tibur (Tivoli) e Lanuvium (Lanuvio), Praeneste (Palestrina) figurava certamente come una delle città più attive e influenti del periodo, non solo per la sua posizione territoriale strategica, ma anche per le consistenti ricchezze di cui disponeva, come ci rivela oggi l’abbondante materiale archeologico ritrovato.

La nascita di Praeneste si perde nel mito ed è stata variamente attribuita ora a Prainestos, figlio di Latino, ora a Telegono, figlio di Ulisse e Circe, ora infine a Caeculus, figlio del dio Vulcano, mentre i primi  reperti archeologici, che documentano l’occupazione del sito, risalgono all’ VIII secolo a.C.

Le prime notizie tramandate dagli autori antichi appartengono invece all’inizio della Roma repubblicana e rinviano spesso ai rapporti di Preneste con la lega latina, da cui la città sarebbe definitivamente uscita intorno al 499 a.C.

Le fonti successive, a partire dal IV sec. a.C., ricordano specialmente la rivalità con Roma, ma il periodo di maggior prosperità della città si registra intorno alla fine del II sec. a.C., quando si assiste ad una fase molto importante di ristrutturazione urbanistica, che culmina con l’edificazione del Santuario della Fortuna Primigenia.

L’antica città di Palestrina era protetta da una cinta muraria ciclopica ed era accessibile attraverso varie porte, come per esempio le ancora ben conservate Porta del Sole e Porta di S. Martino.

La città conserva numerose testimonianze della sua storia millenaria, ammirabili sia nel Museo Archeologico che passeggiando all’aperto, come le diverse chiese, tra le quali S. Agapito, S. Antonio, Santa Rosalia e Santa Lucia.

Palestrina: panorama

Domus

Porta de Sole 

Museo Archeologico di Palestrina

Il museo è stato realizzato all’interno del celebre Palazzo Barberini, edificio costruito nel Medio Evo, in cima al Santuario, e un tempo proprietà dei Colonna.

L’allestimento dei materiali, ispirato a criteri tematico-cronologici, consente ai visitatori di ripercorrere le tappe fondamentali dello sviluppo artistico e culturale dell’antica Praeneste, nell’arco di tempo che si apre tra la Roma repubblicana e quella imperiale.

Palazzo Barberini

Tra le numerose opere esposte spiccano il Mosaico Nilotico, uno dei più grandi e importanti mosaici policromi ellenistici conosciuti (databile al II sec. a.C.)

Mosaico Nilotico

Probabilmente costituente la pavimentazione di una sala nel Foro di Praeneste dedicata al culto, è ricco di fantasie e motivi ispirati al paesaggio egiziano durante l’inondazione del Nilo.

Altra importante opera è la Triade Capitolina

Triade Capitolina

scultura in marmo lunense raffigurante le tre divinità Giove, Giunone e Minerva sul trono, risalente al periodo tardo antoniniano (160-180 d.C.), esemplare praticamente unico di Triade pressochè integra e ben conservata.

Mosaico Nilotico (part.)

Mosaico Nilotico (part.)

Mosaico Nilotico (part.)

Santuario della Fortuna Primigenia

Monumentale costruzione architettonica realizzata verso la fine del II sec. a.C., che, con la sua struttura a terrazze, si caratterizza come uno degli esempi più importanti dell’architettura ellenistica in Italia e costituisce allo stesso tempo uno dei fondamentali luoghi di culto dell’antico Lazio.

La realizzazione del Santuario è da attribuire alla volontà di alcuni gruppi prenestini legati allo sfruttamento dell’imperialismo romano, che, impegnati in commerci con le terre orientali di influenza romana, consentirono un grande afflusso di capitali e un’abbondante disponibilità economica e di manodopera (prevalentemente dovuta al commercio di schiavi), grazie ai quali fu possibile attuare le grandi opere urbanistiche.

La struttura del Santuario si articola su sei terrazze artificiali, sistemate su un pendio roccioso, che sottolineano il simbolico percorso ascensionale del devoto verso la divinità.

Le prime due sono sorrette da imponenti muri poligonali che costituiscono il basamento del Santuario stesso, mentre la terza si caratterizza per la presenza di ambienti simmetrici, probabilmente adibiti allo svolgimento dei rituali preliminari all’accesso al Santuario.

La quarta terrazza, detta “degli emicicli”, era costituita da un portico con due esedre simmetriche e davanti a quella di destra vi era una cavità sacra, in cui, secondo Cicerone, Numerio Sufficio avrebbe trovato le “sorti”, tavolette di legno che servivano a trarre gli auspici. Ubicato all’interno dell’area del Santuario troviamo l’Antro delle Sorti, ove è custodito il meraviglioso Mosaico dei Pesci, del II sec. a.C.

La quinta terrazza, meno rilevante per il culto, era forse destinata per le attività commerciali, invece la sesta, detta “della Cortina”, era costituita da una grande piazza con un porticato, aperta davanti verso la vallata e chiusa dietro da una cavea teatrale su cui sorgeva un edificio rotondo.

Al di là dell’eccezionale livello artistico espresso, il Santuario si distingue inoltre per il forte effetto scenografico che esercita sui visitatori e per il suo spettacolare inserimento nel contesto paesaggistico.

Nella parte inferiore del santuario, in cui in origine si trovava l’area forense dell’antica Praeneste, si può vedere la Facciata del Seminario, che possiede quattro belle colonne con capitelli corinzi.

La ricostruzione illustrata a lato rende meglio l'idea della monumentalità e complessità del Santuario.

Santuario della Fortuna Primigenia

Santuario: emiciclo (part.)

Santuario: ricostruzione

Cattedrale di S. Agapito

La Cattedrale, situata nel pieno centro storico, ha origine da un lungo e graduale processo di edificazione.

Forse anticamente luogo sacro appartenente al gruppo inferiore del Santuario della Fortuna Primigenia, la chiesa deriva indubbiamente il suo nucleo originale da un edificio pagano.

La trasformazione in tempio cristiano, sebbene di datazione incerta, può essere avvenuta certamente solo dopo l’editto di Milano, che stabilì la libertà di culto per i cristiani, mentre l’ampliamento e la sistemazione della Cattedrale in strutture romaniche si ebbe nel XII secolo ad opera del cardinale Conone.

In seguito, pur avendo resistito alla distruzione che l’intera città di Palestrina subì nel 1298 per ordine di Bonifacio VIII, fu devastata in occasione della distruzione del 1437 per mano del cardinale Vitelleschi, sotto il pontificato di Eugenio IV.

I successivi restauri e rimaneggiamenti hanno conservato la cattedrale fino allo stato attuale.

All’interno della cattedrale si possono ammirare opere interessanti, quali dipinti e affreschi del Bruschi, epigrafi sepolcrali cristiane, quadri raffiguranti il martirio del Santo e una copia della Pietà detta di Palestrina, opera di Michelangelo, originariamente custodita nella chiesa di Santa Rosalia ma poi portata a Firenze nel 1938.

S Agapito

S Agapito: tela

L’edificio è dedicato al martire S. Agapito, che significa “diletto”, il quale, secondo i più antichi martirologi e sacramentari (Gerominiano, Gregoriano, ecc…) era un giovanetto di circa quindici anni appartenuto alla nobile famiglia Anicia. Gli atti che narrano il suo martirio riportano i supplizi e le sofferenze subite dal Santo fino alla decapitazione finale, avvenuta il 18 Agosto 274, giorno in cui ancora oggi si celebra il Santo Patrono di Palestrina, con pittoreschi giochi ed il famoso Palio. Il corpo del martire, secondo alcune fonti, fu conservato nella Cattedrale fino al tempo della distruzione operata dal Vitelleschi, il quale se ne impadronì e lo portò a Corneto; una diversa versione dei fatti sostiene però che i resti del Santo sono conservati nel monastero Kremsmünster in Austria,  in seguito alla donazione di re Arnolfo di Corinzia nell’893.

Pietà

 

Chiese di Santa Rosalia e di S. Antonio

Santa Rosalia

La bellissima chiesa di Santa Rosalia, in stile barocco, è ricca di marmi, stucchi e monumenti sepolcrali. Annesso ad essa vi è il sepolcreto dei Barberini.

 

La chiesa di S. Antonio è stata eretta intorno al 1450 grazie a Sebastiano Fantoni, priore dell’ordine Carmelitano. L’interno è ad un’unica navata con sei cappelle e con un bellissimo marmo proveniente dal Tempio pagano di Serapide.

S. Antonio

Giovanni Pierluigi da Palestrina

Giovanni Pierluigi da Palestrina (Palestrina 1525 ca – Roma 1594) fu uno dei più grandi e fertili compositori musicali italiani del Rinascimento.

Pierluigi da Palestrina: ritratto

Da fanciullo cantore nella basilica di S. Maria Maggiore a Roma, il percorso artistico di Palestrina fu tale da fargli avere incarichi prestigiosi nell’ambiente romano (anche da papa Giulio III e dal cardinale Ippolito D’Este), fino a meritarsi l’epigrafe di “princeps musicae”.

La musica di Palestrina, pur annoverando composizioni profane (madrigali), è fondamentalmente musica sacra (oltre 100 messe, 2 stabat mater, più di 250 mottetti di cui 29 sul Cantico dei Cantici, inni, composizioni liturgiche, magnificat, litanie, salmi, offertori, lamentazioni), musica vocale polifonica (uno stabat mater è a 12 voci) improntata ad un misticismo spiritualistico e ritualistico, armonia soffusa di sottili contrasti tra dissonanza e consonanza, modulata tensione e distensione, con bellezza di linee melodiche in cui si percepisce l’influsso del canto gregoriano e la maestria contrappuntistica.

Pierluigi da Palestrina: statua

La statua posta al centro di piazza Regina Margherita (nel 1921) ricorda l’artista.

 

Scheda Itinerario

I luoghi di culto dell'antica Praeneste

(Palestrina)

ORARI

T A P P E   P R I N C I P A L I

Note

08.00

Partenza da Roma o località da concordare

 

Mattino

Palestrina - Museo Archeologico - Santuario della Fortuna Primigenia

 

13.00-14.30

Pausa pranzo

 

Pomeriggio

Santa Rosalia - Antro delle Sorti e Facciata del Seminario - S. Agapito

S. Agapito richiede permesso

18.00

Partenza per Roma o località da concordare

 

Quota di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
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