Roma e Lazio

Posta Fibreno

Scopriamo la Ciociaria (1)

Posta Fibreno - Arpino - Isola Liri

Arpino

Isola Liri


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Ciociaria

La provincia di Frosinone racchiude lo spazio geografico della cosiddetta Ciociaria, spazio storicamente non circoscrivibile alla Provincia stessa, in quanto comprendente il territorio di stanziamento delle popolazioni ausoniche, erniche, volsche e sannite, ma estensibile dalla valle dell'Aniene a Palestrina, Segni, Carpineto (che sono rimaste sotto la giurisdizione della provincia di Roma) alla zona da sud-ovest al mare, che dal 1934 fa parte della provincia di Latina.

Il termine Ciociaria deriva da una tipica calzatura di cuoio, la "ciocia", che usavano i pastori e i villici nei lavori dei campi ed è entrato nell'uso letterario-folkloristico a partire dal secolo XVII.

Il territorio offre molte attrattive per gli appassionati della natura, ma non solo: sono di richiamo sicuro le oasi naturalistiche della Selva di Paliano e del Lago di Posta Fibreno, i laghi di Canterno e Cardito, la cascata di Isola del Liri, le Grotte di Pastena e Collepardo, il Castagneto di Tirelle, l’interessante Arpino; il tutto si sviluppa su un sistema collinare che termina con l’imponenza dei Preappennini e degli Appennini.

Fu certamente la presenza del monachesimo benedettino (Abbazia di Montecassino) prima e cistercense poi a caratterizzare l’immagine storica, artistica e culturale della Ciociaria, ricca di testimonianze di primo piano: possenti mura megalitiche, ben conservati resti archeologici soprattutto di epoca romana, castelli e fortificazioni medievali, centri storici dei caratteristici paesi arroccati sulle colline, chiese, monumenti e altre opere d’arte.
Si veda pure l'itinerario Scopriamo la Ciociaria (2).

Posta Fibreno

 

Isola Liri

Arpino 

 

Riserva Naturale di Posta Fibreno

Istituita nel 1983, la Riserva Naturale di Posta Fibreno si trova nel centro di convergenza di tre valli: quella di Comino, quella della Marsica e quella del Liri.

Deve il suo nome al paese sulla collina adiacente che, trovandosi a circa metà strada tra Roma e Napoli, era il posto dove venivano cambiati i cavalli utilizzati per recapitare la posta.

Il territorio, esteso per 400 ettari circa, è caratterizzato da interessanti formazioni calcaree e comprende vari ambienti, sia acquatici sia terrestri, ospitanti numerose e interessanti forme di vita.

Il lago è uno dei più sorprendenti complessi d’acque interne del centro Italia.

Numerose sorgenti pullulano sulle rive e alimentano lo specchio lacustre e il suo emissario, il fiume Fibreno, con circa 10 metri cubi d’acqua al secondo.

Nel fiume è presente un’ottima varietà di trota, che nella stagione della pesca si può trovare direttamente sulle rive, venduta dai pescatori.

Il lago, avente una superficie di circa 26 ettari, la caratteristica forma allungata, una velocità elevata di ricambio teorico totale, alla temperatura pressoché costante nell’arco dell’anno, anche a varie profondità (dovuta all’origine carsica), può essere paragonato più ad un ambiente lotico (un fiume) che ad un ambiente lentico (un lago).

Il canneto, che circonda gran parte del lago e del fiume, è attraversato da una fitta rete di canali nei quali numerosi pesci, anfibi e uccelli trovano il loro ambiente ideale.

Vista aerea

Lago e monti

Lago

È presente un fenomeno unico: l’isola galleggiante, che si sposta seguendo il vento.

Per la trasparenza e le caratteristiche chimico-fisiche delle sue acque e per la presenza di importanti endemismi, la riserva è unica nel patrimonio naturalistico nazionale e internazionale.

Il tutto è visitabile con una passeggiata “sul lago” sicuramente d’effetto.

 

Arpino

Vista di Arpino

Civitavecchia

Civitavecchia

Arpino fu certamente un insediamento volsco, come testimoniano i ritrovamenti archeologici nel territorio e nelle immediate vicinanze del centro cittadino, ma fu anche terra dei sanniti.

 

Nel 305 a.C., come afferma lo storico latino Tito Livio, fu conquistata dai Romani che, per la sua posizione geografica ai confini col territorio sannita, la fecero diventare un importante avamposto di Roma.

 

Dopo un lungo periodo buio, verso il 1263 Arpino iniziò a riprendersi.

 

Risalgono molto probabilmente a questi anni i lavori di fortificazione delle antiche mura, con la costruzione dei torrioni e l'ampliamento dei due castelli di Civita Vecchia (come dall'epoca medievale era chiamata l’acropoli) e di Civita Falconara (così denominata perché nel suo impervio sperone roccioso nidificavano i falchi).

 

I resti di tali opere sono ancora visibili, come per esempio l’arco a sesto acuto, uno degli ultimi rimasti ancora interi in tutto il mondo.

Civitavecchia

Arpino

Civitavecchia: arco a sesto acuto

Foto del passato

I secoli XVII e XVIII costituirono, così, il periodo della sua massima espansione economica e demografica di Arpino e videro la nascita e lo sviluppo della sua prestigiosa tradizione come centro di studi e di cultura.

Ceramiche

L'odierna struttura abitativa è il risultato della sovrapposizione degli insediamenti volsco, romano, medievale, sette-ottocentesco, delle vicende storiche e dei fenomeni sismici (particolarmente disastrosi quelli degli anni 1349, 1654 e 1915).

Contrada

 I quartieri offrono un'immagine architettonica omogenea, con la presenza di caratteri medievali, di edifici sacri, di abitazioni signorili del Settecento e dell'Ottocento dai bei portali in pietra, arricchiti di fregi e stemmi.

La maggior parte di questi ultimi, scolpiti su pietra locale in parte levigata, adorna la chiave di volta delle arcate dei portali e solo pochi sono isolati; ogni stemma appartiene ad una famiglia e ne illustra il cognome in funzione ornamentale, senza seguire i dettami dell'araldica.

La chiesa di San Michele Arcangelo spicca isolata nel complesso architettonico della piazza, pur essendovi inserita armonicamente; all’interno ci sono gli affreschi del Cavalier d’Arpino, famoso per aver affrescato altre basiliche nella Capitale.

Piazza

Meridiana

Cicerone

Arpino è anche celebre per aver dato i natali a uomini illustri, dalla Roma antica, con Cicerone, Caio Mario, Agrippa, al medioevo, col celebre Giuseppe Cesari, meglio noto come il “Cavalier d’Arpino”, fino ai giorni nostri, col famoso scultore Domenico Mastroianni ed il popolare compositore Ennio Morricone.

Domenico Mastroianni

 

Isola del Liri

Il Liri, fiume le cui sorgenti sono localizzate nell'Appennino abruzzese, è certamente elemento morfologico significativo dell'area sud della provincia e della valle di Sora.

Panorama

Lefebvre

Esso, attraversata la piana di Sora, dopo l’unione con i suoi emissari più importanti - il Fibreno, il Sacco, l’Amaseno, la Melfa - raggiunge Isola del Liri, dove precipita con un salto originando la famosa cascata, larga 40 metri e alta 27.

Cascata

Il fiume cade in modo maestoso con una massa fragorosa e va a configurare una grande nuvola di goccioline, ove spesso splendidi arcobaleni prendono forma.

La cascata si sviluppa proprio nel centro storico, creando un fenomeno unico nel suo genere.

Castello

Cascata e castello

Municipio

Continuando il suo corso, il Liri si unisce con il Gari, prendendo il nome di Garigliano e sfocia nel golfo di Gaeta, nel Mar Tirreno.

 

Scheda Itinerario

Scopriamo la Ciociaria (1)

Posta Fibreno - Arpino - Isola Liri

ORARI

T A P P E   P R I N C I P A L I

Note

08.00

Partenza da Roma o località da concordare

 

Mattino

Posta Fibreno 

 

13.00-14.30

Pausa pranzo

 

Pomeriggio

Arpino - Isola Liri 

 

18.00

Partenza per Roma o località da concordare

 

Quota di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
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