Roma e Lazio

ETRURIA

Storia Cultura Arte Luoghi

 

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Tra ambiente naturale e suggestivi reperti della civiltà etrusca
alla riscoperta di antiche bellezze e antichi sapori.

Un itinerario a più tappe, con particolare riguardo all'Etruria Laziale

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ETRURIA CERVETERI TUSCIA VULCI  Toscana e Umbria
(Storia Cultura Arte Luoghi) (Caere e Pyrgi) (Tarquinia e Tuscania)    
 

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La Civiltà Etrusca

 
Cenni Storici

A più di un secolo prima della fondazione di Roma secondo la leggenda (753 a.C.) si ritiene abbia avuto inizio la migrazione del popolo etrusco nel territorio tra il Tevere e l'Arno (l'odierna Toscana) e quindi l'insediamento di una cultura "villanoviana" nell'area.

Nel sec. VII a.C. l'Etruria è già in una fase di espansione, sono sorte le prime importanti città e si assiste al pieno sviluppo della cultura "orientalizzante" e successivamente della civiltà urbana. Tra i principali centri etruschi primeggiano Tarquinia, Cere, Veio e Vulci ma tra questi ed altre città si parla di una Lega dei Dodici Popoli (Tarquinia, Cere (Cerveteri), Veio, Vulci, Vetulonia, Arezzo, Chiusi, Volterra, Roselle, Cortona, Volsinii (Bolsena), Perugia).

Durante il sec. VI a.C. si assiste all'espansione etrusca a nord verso la Pianura Padana (fondazione di Felsina - Bologna - che assume un importante ruolo come centro commerciale) e a sud verso la Campania (Capua). Nel 540 circa, a seguito della vittoria navale etrusco-cartaginese sui Greci presso Alalia, pure la Corsica viene assorbita nell'area di egemonia degli Etruschi, i quali consolidano il predominio sul Mediterraneo nord-occidentale. In questo periodo si ha la massima fioritura di Cere.

Dal sec. V a.C. a seguito della fine della monarchia etrusca a Roma (509 cacciata dei Tarquini), della pesante sconfitta navale inflitta agli Etruschi dalla flotta siracusana nelle acque di Cuma (474), della lunga ed estenuante guerra tra Veio e Roma, conclusasi con la conquista e la distruzione di Veio (396), per l'Etruria (soprattutto l'area meridionale) inizia un irreversibile declino.

Dal sec. IV a.C. oltre alla caduta di Veio si hanno invasioni dei Celti (Galli) in Val Padana (396) e scorrerie della flotta siracusana a danno di Cere e di Pyrgi, il cui santuario viene saccheggiato (384). In questo contesto salgono un pò le sorti dell'Etruria padana e si afferma l'egemonia di Tarquinia sulla Lega etrusca, egemonia che influenzerà diversi centri minori tra i quali quello più importante di Tuscania.

Alterne vicende tra Etruschi, Romani, Galli, Siracusani e Cartaginesi, rivolte "servili" ed altre vicissitudini, tra cui la Battaglia di Sentino (295) nelle Marche e la Battaglia del Lago di Vadimone (283) presso Orte, determineranno la definitiva capitolazione della potenza etrusca e l'inarrestabile ascesa di quella romana.

Dal sec. III a.C. pertanto l'Etruria verrà gradualmente inglobata nell'area di influenza di Roma, fino a diventare la Regione VII dell'Italia romana. Il mondo etrusco andrà così dissolvendosi ma la sua cultura e la sua arte riusciranno a sopravvivere... "rifiorendo dalla tomba".

 
Aspetti Sociali e Culturali

Gli Etruschi, nonostante le innumerevoli testimonianze che l'archeologia sta continuamente portando alla luce, appaiono tuttavia come un popolo avvolto in una sorta di mistero, per le tuttora incerte origini e la lingua di difficile interpretazione.

 La società etrusca appare organizzata in confederazioni di città governate da re (lucumoni) ma con forti poteri dell'aristocrazia (talassocrazia) e notevole influenza da parte della casta sacerdotale.

Fondamentale importanza riveste il Culto dei Morti: i riti funebri sono accompagnati da riti sacrificali e giochi funebri, le sepolture avvengono nelle Necropoli, vere e proprie città dei defunti che riflettono abbastanza bene tutta la civiltà etrusca; ed è proprio nelle tombe, nella concezione escatologica, che si esprime tutta l'arte etrusca.

Veio_Antefissa con maschera di Gorgona-terracotta (Villa Giulia RM)
     
Arte Etrusca

L'arte etrusca, la cui massima fioritura è nei secoli VI e V a.C., abbraccia un periodo di quasi un millennio, evolvendosi o influenzando le espressioni artisiche nei vai campi all'incirca dal sec. IX al sec. I a.C. Trattasi di un'arte realistica, tesa a voler esorcizzare la morte nella tomba, reinterpretata come casa del defunto e quindi dotata di immagini di vita reale (affreschi), preziosi arredi, sarcofagi, sculture e raffinate decorazioni

Tomba a Camera (Vulci-Tomba Francois)

Tomba a Dado (Tuscania-Peschiera)

La
architettura sepolcrale
fornisce una notevole varietà di tombe:
alla cappuccina
a camera
a cassone
a colombario
a dado
a edicola
a fossa
a pozzetto
a pozzo
a tumulo
spesso dalle dimensioni monumentali
Tombe a Tumulo (Cerveteri-Banditaccia)

Tomba a Edicola (Populonia-Tomba del Bronzetto dell'Offerente)

Cista Ficoroni_bronzo (Villa Giulia RM)

Sono sicuramente di origine etrusca i
Canopi (urne cinerarie)
spesso veramente fantasiosi

Urna cineraria

Gli Etruschi hanno senz'altro giocato un ruolo da mediatori culturali tra il mondo greco e quello romano, attingendo molto dall'arte greca  e dall'oriente (pittura ad affresco, lavorazione dei metalli), ciò nonostante, l'arte etrusca è fondamentalmente anti-classica: il realismo etrusco, pur riprendendo dall'arte greca ne opera una rivisitazione in chiave del proprio mondo: l'arte è incentrata sull'esistenza reale, l'dealizzazione della vita, delle forme, le categorie del bello sono trasposte su questo piano esistenziale.

La produzione artistica etrusca, non lineare in quanto legata alle singole città e alle relative vicende, si manifesta principalmente:

Veio_Apollo di Veio-terracotta (Villa Giulia RM)

nella
scultura
Cerveteri_Sarcofago degli sposi-Terracotta (Villa Giulia RM)

Marte di Todi_bronzo (Museo Gregoriano-Vaticano)
Tarquinia_Museo-Cavalli alati con magnifici capolavori

grandi bronzi
sarcofagi in pietra e terracotta
urnette di tufo e alabastro...

Arezzo_Chimera-bronzo (M.Arc.Naz.FI)
Lupa capitolina Bruto Capitolino_bronzo (Palazzo dei Conservatori RM) Lupa capitolina_bronzo (Palazzo dei Conservatori RM)
Tarquinia_Tomba dei Demoni Azzurri

nella
pittura ad affresco

delle tombe

Tarquinia_Tomba del Maestro delle Olimpiadi
Crater Eufronio

nella
ceramica

con lavorazioni ad alto livello

Falerii Veteres (Civitacastellana)_Cratere a calice a figure rosse

 Cerveteri Sorbo_Tomba Regolini-Galassi_Fibula oro (Museo Gregoriano-Vaticano)

nella
oreficeria raffinata
(preziosi, arredi, oggetti vari)

e in generale nello
artigianato di alto livello

Diadema_oro (M.Arc.Naz.FI)

Collana Statuetta Selvans Gioiello
Veio_Tempio di Portonaccio (ricostruzione)

nella
architettura civile
gli Etruschi sono geniali soprattutto nella realizzazione di mura e porte, arco e volta
(Chiusi, Volterra, Perugia, Cortona)

Volterra_Porta dell'Arco
 
I Musei
Le produzioni artistiche etrusche sono ammirate e disseminate in molti e prestigiosi musei in tutto il mondo

 In Italia, come risulterà dalle immagini via via presentate nell'ambito di questa trattazione, oltre ai numerosi e pregevoli musei locali
parecchi materiali sono nei musei seguenti:

Roma_Villa Giulia

Museo Archeologico Nazionale (Firenze)
Museo di Villa Giulia (Roma)
Museo Torlonia di Villa Albani (Roma)
Palazzo dei Conservatori (Roma)

e in Vaticano nel
Museo Gregoriano Etrusco
(
sezione etrusca dei Musei Vaticani)

Isolino (M.Arc.Naz.FI)

Importanti e belle realizzazioni etrusche sono apprezzate nei principali musei all'estero:

Cratere

British Museum

di Londra

Rhyton a forma di sfinge
Portaprofumi   Oenochoé

Louvre

di Parigi

 Cratere
Gioielli

Metropolitan Museum

di New York

Carro

Danish National Museum di Copenaghen, Museum of Fine Arts di Boston, Staatliche Museen di Berlino

Copenaghen-Danish National Museum_Infundibulum bronzeo Boston_Museum of Fine Arts-Zephyros and Hyakinthos Berlino-Staatliche Museen_Tegola di Capua

Museo di Monaco, Museo dell'Arte di Cleveland (USA), Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo

Monaco_Kylix attico a figure rosse Cleveland (USA)-Museo dell'Arte_Sarpedonte portato dal Sonno e dalla Morte San Pietroburgo-Museo dell'Hermitage_Statua- cinerario

 

Gli Etruschi erano tipi allegri, amavano la buona tavola, facevano sport, erano bravi architetti e ingegneri, sapevano commerciare, creavano villaggi con piani urbanistici razionali, inventarono il turismo, usavano già il denaro

Gente che amava la vita a tal punto da immaginare non avesse fine, creando per l’aldilà dimore stabili e perenni, talvolta sontuose, nella roccia, quali sono le tombe

Di tale spirito autentico e incompreso ci parlano ancora gli oggetti del popolo etrusco; quelle figure senza parole che, ancora sdraiate ai loro banchetti di pietra o scolpite e dipinte in convivi e danze alla musica di semplici strumenti, evocano ancora note di armonie remote e però ancora vive

In ciò è il richiamo di questa terra d’Etruria, in immagini, colori e musiche di armonie smarrite, ma non perdute per sempre, che un tempo erano vita e oggi, arte.

Si cercano i segni della vita quotidiana degli Etruschi nei dipinti e nei tesori racchiusi nelle necropoli: sono le città dei morti che ci parlano dei vivi di 2500 anni fa. Oramai svuotate dei tesori, quelle tombe sanno ancora dirci in quali dèi credevano, come si vestivano, com’erano belle le loro donne, che nelle scene riprodotte sui vasi e nei sepolcri appaiono ingioiellate, truccate e senza preoccupazioni di pudore. Ora quei tesori sono sparsi nei musei di tutto il mondo

 

La Donna

Merita un cenno la condizione sociale della donna che, a differenza del mondo latino e greco, godeva di una maggiore considerazione e libertà: se per i latini la donna doveva essere lanifica et domiseda, in altre parole, seduta in casa a filare la lana, assoggettata al pater familias (il capofamiglia), che aveva il diritto di vita o di morte qualora fosse stata sorpresa p. es. a bere del vino, per gli Etruschi ella poteva partecipare persino ai banchetti conviviali, sdraiata sulla stessa kline (letto) del suo uomo, o assistere ai giochi sportivi e agli spettacoli

Tarquinia_Tomba dell'Orco-Fanciulla velca

Questo era scandaloso per i Romani, che non esitarono a bollare quest’eguaglianza come indice di licenziosità e scarsa moralità da parte delle donne etrusche: addirittura dire “etrusca” era sinonimo di “prostituta”.

La condizione sociale della donna nella civiltà etrusca era veramente unica nel mondo mediterraneo. La donna poteva pure trasmettere il proprio cognome ai figli

Busto votivo di donna_terracotta (Museo Gregoriano-Vaticano)

 

La Cucina degli Etruschi

Le raffigurazioni pittoriche di una tomba dell`antica Volsinii ci offrono una visione interessante delle attività di cucina di una famiglia dell'aristocrazia. Sulle pareti sono rappresentati i servi che fanno a pezzi la carne con una piccola ascia, altri che preparano i cibi sotto lo sguardo attento di una donna: preparano focacce, cuociono le cibarie nel forno, mesciono le bevande nelle brocche. Ma cosa si mangiava nell'antica Etruria?
Oltre alla frutta e verdura erano frequenti le minestre di cereali e legumi, come le gustose zuppe di verdura: ne è un ricordo eccezionale la acquacotta, uno dei piatti della tradizione culinaria viterbese. Le sfarinate di cereali erano utilizzate per fare frittelle e focacce. La carne era bollita ed arrostita: sono frequenti nei corredi delle tombe gli alari, gli spiedi e le pinze per maneggiare i tizzoni di brace. Condimento ideale per ogni cibo era l'olio d'oliva, di qualità eccellente, esportato in tutto il Mediterraneo come testimonia il rinvenimento di anfore etrusche: anche oggi la qualità dell’olio viterbese lo denota come prodotto tipico, così come il vino.

La cucina nella Tuscia oggi, per la particolare posizione geografica di questo territorio, può considerarsi una riuscita mescolanza fra i sapori di quella romana, gli odori di quella toscana e la semplicità di quella umbra. La cucina della Tuscia conserva ancora la sua genuinità; considerata "povera e mediterranea" ha come proprio punto di riferimento alimenti sani come l'olio extra vergine d'oliva, gli ortaggi e i legumi, i cereali.
Il piatto più tradizionale è certamente l'Acquacotta
, realizzato con numerosissime varianti per le verdure: cicoria, funghi, punte di ortica o felce, vitalba, “erbarelle” selvatiche, rape, cavolfiori, germogli di zucca, ecc.). Qualcuno l'ha definita: la Quintessenza del niente.

 

Ricetta: una delle versioni dell'Acqua Cotta

INGREDIENTI (per 4 persone)

cicoria kg. 1; patate 4; pomodori gr. 500; pane casareccio raffermo, peperoncino, aglio, cipolla, sale, olio di oliva (o strutto, o lardo) mentuccia fresca.
Facoltativo: baccalà kg. 1 ca. – oppure: uova 4

Acqua cotta

PREPARAZIONE
Si versa un litro d’acqua ca. in una casseruola adeguata, si aggiungono i pomodori e le patate a pezzi, il peperoncino, 4 o 5 spicchi d’aglio interi e schiacciati, la cipolla tagliata a fettine (eventualmente il baccalà a pezzi) si fa cuocere per circa un’ora ben incoperchiata. Nel frattempo si fa scottare la cicoria, per attenuare il sapore amaro, e si aggiunge al resto assieme alla mentuccia fresca (se si usano anche le uova le si cuoce in camicia nell’acquacotta stessa 4 o 5 minuti prima di toglierla dal fuoco). Durante la cottura si controlla che resti liquido sufficiente a bagnare il pane, provvedendo eventualmente ad aggiungere acqua calda di tanto in tanto. A cottura ultimata, dopo aver disposto il pane affettato nelle fondine, si versa sul pane il liquido di cottura dividendo tra le fondine le verdure, ed eventualmente il baccalà o le uova, e versando sulla zuppa olio di oliva a piacere. (Lasciare riposare qualche minuto prima di consumare l’acquacotta). 

 

Scheda Itinerario

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ORARI

T A P P E   P R I N C I P A L I

Note

09.00

Raduno a Roma in località da concordare per inizio visite musei

 

Mattino

Palazzo dei Conservatori - Museo di Villa Giulia

 

13.00-14.30

Pausa pranzo

 

Pomeriggio

Museo Gregoriano Etrusco (Vaticano)

 

18.00

Partenza per località da concordare

 

Quota di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
Per Transfer, preventivi, richieste specifiche o soluzioni personalizzate contattare RosiTour