Il regno di
Circe |




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Il nostro itinerario ha inizio nella leggendaria terra della Maga Circe.
Al Circeo, fin dal tempo del poeta Esiodo (VII sec. a. C.), furono ubicate
la sede e la vicenda della Maga Circe, narrata da Omero nell’Odissea.
In questo luogo Ulisse trascorse quasi un anno intero soggiogato dalle
malìe di Circe.
Abitata sin dalla preistoria, come dimostra il cranio dell’uomo di
Neanderthal rinvenuto nella grotta Guattari all’inizio del 1900, l’antica
Circeii si sviluppò sotto il dominio romano a partire dal 393 a.C., anno
in cui fu completata la riconquista delle Paludi Pontine.
Sempre in questo periodo venne costruita la formidabile cinta poligonale
dell’Acropoli sullo sperone roccioso che domina il paese, collegata alla
cinta muraria sottostante (di epoca probabilmente Volsca) del centro
storico con un muro continuo di difesa. |




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La
città e la Torre dei Templari |


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Una volta giunti nel centro storico dell’odierna San Felice Circeo,
visitiamo il Museo a ridosso della gloriosa Torre dei
Templari, ricco di reperti archeologici principalmente
preistorici.

La Torre, risalente al XIII secolo, fu affidata ai cavalieri Templari per
difenderla dagli attacchi pirateschi. Dietro la Torre si apre una
piazzetta dalle grandi arcate su due lati, all’interno delle quali
dovevano essere le scuderie, trasformate poi in cantine e negozi. È a
questo periodo che si fa risalire tradizionalmente il nome attuale della
città, forse in onore di San Felice II, papa e martire. |


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Torri
panorami e spiagge |



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Lasciamo il centro storico per iniziare un breve ma incantevole percorso
panoramico che da Torre Fico, una delle torri medievali
costruite a difesa del promontorio durante il pontificato di Pio IV, porta
fino al Porto Turistico della cittadina.

Durante la passeggiata, oltre al suggestivo panorama, si
possono osservare alcune piante tipiche della Macchia Mediterranea tra cui
il mirto, usata dai romani per ornare le spose in quanto pianta sacra a
Venere, il teribinto, dalle cui bacche si ricavava olio per le lucerne, o
la cosiddetta “ferula di Giove” per mezzo della quale, secondo la
mitologia greca, Prometeo rubò il fuoco agli dei e lo portò in regalo agli
uomini.

Ampliando il percorso si potrebbero meglio ammirare altre opere e panorami
altrettanto incantevoli: il Faro, tra le varie altre torri
Torre Cervia, tra le spiaggie la bellissima Punta
Rossa… e per i Sub, che in questo mare possono godere di
immersioni fantastiche, è possibile fare pure una “visitina” ad una statua
raffigurante il Cristo posta sott’acqua. |


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Lago di
Paola - Villa di Domiziano |
Nel pomeriggio proseguiamo per il lago di Paola (o di Sabaudia),
alla base del promontorio del Circeo, dove, sulla sponda
orientale, un tempo sorgeva l’imponente villa dell’imperatore
Domiziano (81-96 d. C.). |


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Si tratta di un vasto complesso di opere: grandi conserve per acqua,
condotte di raccordo, avanzi di edifici balneari e di un poderoso muro di
argine sul lago. Lo stabilimento balneare è certamente il complesso più
grandioso della villa. Tutta la struttura era decorata sontuosamente, con
rivestimenti di marmi pregiati e pitture sulle pareti, pavimentazione a
mosaico, colonne sulla fronte dell’edificio e nel grande portico alle
spalle del complesso termale.
“Il tutto era concepito per un soggiorno
edonistico di gente raffinata che vi si recava per trascorrere ore di
riposo o di contemplazione, se non di studio e di spirituale
conversazione...”, come attesta l’archeologo Jacopi.
Durante il II secolo
d.C., la zona continuò ad essere frequentata assiduamente. Tra la fine del
II e gli inizi del III secolo, il Circeo venne collegato direttamente con
Roma lungo il litorale, tramite la via Severiana che partiva da Ostia, via
che aumentò sensibilmente l’importanza del nucleo abitativo di Torre
Paola. |

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E da allora fino ai
giorni nostri, i romani non hanno mai smesso di occupare questi
luoghi per le loro vacanze estive e di inoltrarsi nel meraviglioso
parco, altro fiore all’occhiello del Circeo. |
Parco Nazionale del Circeo |
Il Parco Nazionale del Circeo si estende nell'ambito dei territori
comunali di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e, per la parte
insulare, dell'Isola di Zannone e Ponza.

Grazie alla sua istituzione, avvenuta quando l'intera area pontina
era sottoposta ai radicali interventi di prosciugamento ed
appoderamento della Bonifica Integrale, venne evitato il totale
disboscamento dell'antica ed inospitale "Selva di Terracina", di
cui una piccola porzione risparmiata dal taglio costituì, insieme
al Lago di Sabaudia, alla Duna Litoranea ed al Promontorio del
Circeo, la prima configurazione territoriale del Parco; con vari
successivi provvedimenti, poi, il Parco del Circeo ha via via
modificato la quantità (variazioni territoriali) e la qualità
(istituzione di Riserve Naturali e riconoscimenti internazionali
di valore ambientale) della sua base territoriale.
Sia per la dislocazione geografica coincidente con le principali
rotte migratorie, sia per l'estrema varietà di habitat integri che
offre, il Parco del Circeo, con circa 25 specie diverse di uccelli
osservate con i censimenti degli ultimi anni, ha nell'avifauna la
principale e più rilevante componente faunistica: in particolare,
tra le specie osservate, si evidenziano le numerosissime presenze
di Folaghe e Cormorani e le pregevoli presenze di specie rare come
il Falco Pellegrino, il Falco Pescatore, l'Aquila di Mare, la Gru,
il Fenicottero, la Spatola, ecc.
Minore è la ricchezza, con circa 20 specie, dei mammiferi per i
quali, nell'ambito dei programmi di conservazione e recupero
globale degli ambienti naturali, sono in corso studi e valutazioni
circa le opportunità e le possibilità di reintroduzione di alcune
specie.
Particolarmente interessanti, inoltre, sono le presenze di
numerosissimi insetti, rettili (cervone, natrice, biacco,
orbettino, vipera comune, testuggine d'acqua, testuggine greca),
anfibi (rospo, rana, tritone) e Pesci (nei laghi: cefalo,
anguilla, spigola, orata, sarago, sogliola - nei canali: carpa,
tinca, gambusia, persico sole). |




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Note sul Parco |
Nella realtà del Parco, la componente faunistica,
in virtù di un equilibrio dinamico con tutte le altre componenti
ambientali, la possiamo riassumere in cinque ambienti:
La Foresta, che ospita: cinghiale, daino,
capriolo, tasso, volpe, lepre, puzzola, riccio, donnola,
pipistrello, talpa, toporagno, moscardino, beccaccia, colombaccio,
colombella, tortora, cuculo, gufo, civetta, allocco, barbagianni,
falco pecchíaiolo, poiana, gheppio, lodolaio, nibbio bruno,
picchio verde, picchio rosso minore, picchio rosso maggiore,
tordo, merlo, pettirosso, usignolo, passera scopaiola,
cinciallegra, cinciarella, scricciolo, ecc.
Il Promontorio, ove troviamo: volpe,
cinghiale, tasso, donnola, riccio, lepre, pipistrello - piccione
selvatico, rondine, rondone pallido, passero solitario,
occhiocotto, magnanina, balestruccio, topino, averla, fanello,
quaglia, falco pellegrino, poiana, sparviero, ecc.
La Duna, ove vivono: volpe, coniglio
selvatico, donnola, tasso, istrice - ghiandaia marina, upupa,
pigliamosche, sterpazzola, capinera, verzellino, rigogolo,
beccaccia di mare, gabbiani, ecc.
Le Zone Umide, ove si osservano: volpe,
istrice, riccio - falco pescatore, falco di palude, falco cuculo,
grillaio, gufo di palude, fagiano, fischione, codone, marzaiola,
mestolone, moriglione, porciglione, gallinella d'acqua, folaga,
piviere, pivieressa, pavoncella, gambecchio, piovanello,
combattente, pettegola, pantana, pittima, chiurlo, avocetta,
cavaliere d'Italia, cicogna bianca, airone cenerino, airone rosso,
garzetta, ecc.
Per quel che riguarda la flora:
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nella Foresta predominano le varie specie
quercine, dal Cerro alla Famia, dal Leccio alla sughera, che
ricoprono un ricco sottobosco con abbondanza di edera e di
ricche fioriture di ciclamino;
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nel Promontorio il versante nord è ammantato da
una lussureggiante foresta termofila di Leccio con abbondante
presenza di corbezzolo mentre sul lato opposto verso il mare
spiccano le presenze del ginepro fenicio, con il suo contorto
portamento dovuto al vento marino, e la palma nana;
-
nella Duna il consolidamento del substrato
sabbioso contro gli agenti erosivi è opera di numerosissime
specie tra cui spiccano il ginepro coccolone, massima
espressione vegetazionale della duna, ed il giglio marino,
capace di dare splendide e durature fioriture estive nonostante
le proibitive temperature che si raggiungono;
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nelle Zone Umide accanto ad alcune specie alofile
e palustri che circondano le sponde dei laghi e delle aree
impaludate le ampie distese a pascolo che completano l'area sono
caratterizzate dalla presenza dei caratteristici ciuffi del
giunco;
-
nell'Isola di Zannone, tra le specie mediterranee
tipiche della macchia che conferiscono al paesaggio dell'isola
un aspetto lussureggiante con intense fioriture multicolori
spiccano le presenze di alcuni endemismi e di un esemplare di
quercia castagnara unica specie caducifoglia dell'isola.
Lo splendido mosaico ambientale del Parco è inoltre
arricchito da importanti ritrovamenti di reperti preistorici ed
archeologici testimonianza della presenza dell'uomo al Circeo sin
da epoche remote.
Le numerose grotte ed i ripari naturali del
promontorio sono, infatti, importantissimi siti preistorici nei
quali, oltre al ritrovamento di un cranio dell'uomo di Neanderthal
(prof. Blanc, Grotta Guattari, 1939), numerosissime sono le altre
testimonianze (resti fossili, reperti litici, ecc.) che possono
rendere un'idea della presenza dell'uomo e delle sue attività nel
corso delle ere preistoriche.
I reperti archeologici, invece, sono in buona parte
riferibili all'epoca romana, sia imperiale che repubblicana,
quando la notevole capacità tecnica dell'epoca consentì la
realizzazione di opere di raffinata ingegneria residenziale ed
idraulica, come il porto canale di Torre Paola od il complesso
termale-residenziale della Villa di Domiziano, giunte sino ai
nostri giorni.
Dal complesso della Villa di Domiziano provengono
importanti reperti artistici esposti in vari musei, come l'Apollo
di Kessel ed il Fauno con flauto traverso, che ornavano gli
ambienti residenziali e termali dell'insediamento imperiale. |
Qui finisce il nostro itinerario nella terra di Circe, che ancora una
volta ci invita a liberare la fantasia per cercare di riconoscere, nella
massa rocciosa del promontorio, sagome che vorremmo vedere. Un gigante
sdraiato con il naso all’insù? Oppure la figura nascosta della stessa
maga, distesa? |
Scheda
Itinerario
Il regno di Circe
(San Felice Circeo) |
Vai alla nostra proposta
La Riviera di Ulisse * Il Regno di Circe |
ORARI
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T A P P E
P R I N C I P A L I
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Note
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08.00
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Partenza da
Roma o località da concordare
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Mattino
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Città - Torri - Panorami - Spiagge
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13.00-14.30
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Pausa
pranzo
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Pomeriggio
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Lago di Paola - Villa di Domiziano - Parco Nazionale del
Circeo |
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18.00
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Partenza per
Roma o località da concordare
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Quota
di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al
numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
Per Transfer, preventivi, richieste specifiche o
soluzioni personalizzate contattare RosiTour
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