Roma e Lazio

L'Abbazia di Montecassino e Cassino

Visita alla più famosa e storica Abbazia del Mondo, culla di cultura e arte

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Abbazia  di  Montecassino

Succisa virescit

 

Montecassino e l'Abbazia

Il monastero di Montecassino venne fondato intorno al 529 da San Benedetto.

Subita la prima distruzione nel 577 circa, ad opera dei Longobardi, l’abbazia rifiorisce nel primo 700, a seguito dell’intervento di papa Gregorio II, e conosce un periodo di splendore e di intensa vita culturale, accogliendo importanti monaci da tutt’Europa, duca, re e nel 787 persino Carlo Magno.

Nell’883 è una cruenta invasione dei Saraceni ad attentare alla vita del monastero, che viene saccheggiato e dato alle fiamme; ci vorranno quasi cento anni ma l’abbazia rifiorirà nuovamente, elevandosi sempre più ad alti livelli in campo ecclesiastico ed anche politico; tra le grandi personalità di questo periodo (sec. X-XIV) ricordiamo almeno l’abate Federico di Lorena, poi divenuto papa Stefano IX, e l’abate e cardinale Desiderio, poi divenuto papa Vittore III.

 Abbazia

Nel 1349 tocca alla natura: un terremoto riduce a poche rovine la magnifica struttura.
Ma il monastero rinasce nuovamente, soprattutto per l’interessamento del papa benedettino Urbano V, ancora più grandioso e splendente.

Abbazia dopo i bombardamenti del 1944

Infine la data sciagurata del 15 febbraio 1944: in poche ore un bombardamento riduce l’abbazia a un cumulo di macerie. Ma Montecassino rinasce ancora: tramite finanziamenti dello Stato Italiano e fedelmente al programma del benemerito abate Rea (“dove era, come era”) dopo un decennio di lavoro il monastero viene riedificato e riconsegnato alla vita ed alla storia.

Abbazia

Nonostante tutte queste negative vicissitudini, Montecassino è stato per lungo tempo un importante e fecondo
centro di santità, di cultura e di arte, celebre in Europa ed ancora oggi famoso in tutto il mondo.

San Benedetto


San Benedetto

San Benedetto nasce a Norcia intorno al 480 da famiglia di origini patrizie (che diede i natali anche alla sorella Santa Scolastica). Dopo aver iniziato gli studi e visitato Roma, deluso e disgustato dal malcostume dell’epoca, si ritira a condurre vita eremitica tra le rupi di Subiaco.

Ivi costituisce diversi modesti monasteri per poi trasferirsi a Montecassino, ove fonda il monastero (su preesistenti fortificazioni romane) e la Regula monachorum  (“ora et labora”).

Al santo, dotato di senso pratico e ritenuto un grande legislatore del monachesimo occidentale, la tradizione attribuisce una vita prodigiosa, che si spegnerà nel 547.

Nel 1964 papa Paolo VI ha proclamato San Benedetto Patrono Principale d’Europa, perché “messaggero di pace, operatore d’unità, maestro di civiltà e soprattutto araldo della fede e iniziatore della vita monastica in Occidente”.


Santa Scolastica

Chiostro d’ingresso

Il chiostro è situato ove anticamente era un tempio ad Apollo, riadattato ad oratorio.

Al centro il gruppo bronzeo, donato nel 1952 dal cancelliere tedesco K. Adenauer ed opera dello scultore A. Selva, che ricorda la morte del santo (“In piedi sorretto da alcuni monaci dopo aver ricevuto l’eucarestia”).

Chiostro d'ingresso

Chiostro del Bramante e Loggia del Paradiso

Chiostro del Bramante

Il chiostro venne realizzato dal Bramante nel 1595.

Al centro la cisterna ottagonale con soprastante trabeazione sorretta da colonne corinzie. Alla base della scalinata le statue di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica, opere dello sculture P. Campi da Carrara (1736), quest’ultima in copia per aver perduto l’originale a seguito dei bombardamenti del 1944.

Loggia del Paradiso

Sovrastante il chiostro del Bramante e prospetticamente visibile dall’antiportico del chiostro superiore la magnifica Loggia del Paradiso.

Dalle balconate scenografici panorami aperti sulla vallata.

Panorama

Chiostro dei Benefattori

Realizzato su disegno attribuito ad Antonio da Sangallo il giovane, raccoglie statue di papi e sovrani che nel tempo hanno operato per il bene del monastero.

Da qui la facciata della Basilica, con nel Timpano lo stemma dell’abbazia (un leone e una torre tra due cipressi), e le tre porte bronzee: la porta centrale, risalente al sec. XI, riportante iscrizioni di notevole interesse storico, le porte laterali, dono del Presidente della Repubblica L. Einaudi, raffiguranti episodi della vita di San Benedetto e le 4 distruzioni subite dal monastero.

Chiostro dei Benefattori

Basilica Cattedrale

Ingresso e Navata Centrale

La Basilica venne ricostruita, per quanto possibile, riutilizzando i materiali rinvenuti dopo il bombardamento e fedelmente alle linee stilistiche attribuite all’architetto e scultore C. Fanzago, che nella prima metà del sec. XVII operò sicuramente a Montecassino. Purtroppo nulla rimane della decorazione pittorica (affresco e tela) prima presente nella basilica (volte e pareti).

Sulla facciata interna il grande affresco (circa 40 mq) “La gloria di S. Benedetto” di P. Annigoni (1979). Nelle semilunette Abramo e Mosè.

La volta della Navata Centrale, ora vuota, aveva affreschi della scuola pittorica napoletana settecentesca.

Volta della Basilica (part.)

 
Basilica: ingresso

 


La gloria di San Benedetto

Cappella II sinistra  Cappella III sinistra  

Navate Laterali

Le due navate, destra e sinistra, sono costituite da quattro cappelle ciascuna, decorate con affreschi, tele, tarsie, marmi preziosi; diverse opere sono di artisti recenti.

Da ammirare anche i due bellissimi portali, quello in marmo nero d’Africa, che segna il confine con gli ambienti riservati del monastero, e il portale della Sacrestia.

Cappella II destra  Portale

Presbiterio e Altare Maggiore

Al centro del Presbiterio è l’Altare Maggiore, restaurato pressoché integralmente coi pezzi originali; sotto la stella marmorea sono custoditi i resti di S. Benedetto e S. Scolastica.

Tra le opere pregevoli che arricchiscono l’altare si può ammirare il dipinto su rame di G. Cesari (chiamato Cavalier d’Arpino) e una tela di G. Sarnelli (sec. XVIII).


Altare Maggiore
 
Cupola

Al di sopra dell’altare la Cupola, i cui perduti affreschi del sec. XVII sono ora sostituiti da quelli di P. Annigoni (1982). Nei pennacchi allegorie dei voti professati dai monaci (castità, stabilità, povertà, obbedienza).

 
Obbedienza
 
Cappella della Pietà

In quest’area possiamo ancora ammirare i monumenti funebri di Piero de’ Medici e Guido Fieramosca, le statue di S. Pietro e S. Paolo e di S. Basilio e S. Girolamo, la Cappella della Pietà e la Cappella dedicata alla Vergine Maria.

 
Cappella della Vergine

Sagrestia, Coro e Cripta

La Sagrestia è ricca di decorazioni e le pareti hanno un rivestimento ligneo fedele a quello antico andato distrutto.

Il Coro, in noce, con pareti e volta arricchite di tele ed affreschi, è tornato a risplendere dopo vari restauri. All’interno il pregiato Organo Mascioni di Cuvio, con più di cinquemila canne.

La Cripta, risalente al 1544, con più cappelle, è arricchita di altorilievi, mosaici, sculture, raffigurazioni e allegorie.

 
Organo

Museo

Il Museo, attivo dal 1980, vanta un notevole repertorio di opere e testimonianze, come si può intuire dal seguente

Indice delle Sale del Museo

Sala A

Cimeli di arte romana

Sala B

Reperti etruschi e romani

Sala C 

Saletta delle statue lignee

Sala D

Sala dei manoscritti

Sala E  

Sala dei Libri Corali

Sala F

Corridoio dei disegni e delle stampe

Sala G 

Resti della Basilica

Sala H

Vasi ellenici, etruschi e italici

Sala I   

Sala della pittura e scultura benedettine

Sala L

Sala dei bozzetti

Sala M 

Sala iconografica di S. Benedetto

Sala N

Sala dei ricami

Sala O 

Sala del Tesoro

Sala P

Saletta dei merletti

Sala Q 

Scalinata d'uscita

Sala R

Chiostrino di S. Anna

In particolare, nella sala A troviamo cimeli del sec. I d.C.; nella sala B reperti risalenti al sec. IV a.C., monete dell’epoca di S. Benedetto ed altre; nella sala C lavori del XV e XVI secolo.

 
Museo: ingresso

Lezionario


Libro d'Ore

La sala D custodisce preziosi documenti circa l’attività scrittoria e grafica dei monaci, tra i quali il Lezionario del 1068, i Libri d’Ore (preghiere per laici), Incunaboli (stampe risalenti al 1400, l’epoca dell’invenzione della stampa), eleganti e variopinte Miniature, Rilegature, ecc.

 

Rilegatura


Stampe


Miniatura


Tavola


Bozzetto

La sala F contiene opere del 1700 e del 1800.

La sala L espone gran parte dei bozzetti (tele e affreschi), prevalentemente di artisti della scuola napoletana del ‘700, che ornavano le navate e le cappelle della basilica prima dei bombardamenti.

La sala O contiene oggetti sacri di fine qualità, quali reliquari, vasi, estensori, ecc.

La sala P conserva bellissimi lavori dei vari secoli dal 1400 fino al 1800.

Veltri

La sala Q è dedicata al luttuoso e devastante evento del bombardamento del 1944.


Vetrina


Ricamo

Cassino

Casinum, l’antica città, fondata probabilmente nell’età del bronzo, acquista un ruolo come importante centro commerciale ed artigianale entrando, come conquista, nell’orbita di Roma. In seguito, la città subì varie devastazioni (Goti, Vandali, Eruli) fino a ridursi ad un villaggio semi-abbandonato.

È sotto l’impulso dell’opera di S. Benedetto e del Monastero che Cassino (così chiamata dal 1863) viene rifondata e il territorio riprende a vivere, diventando un importante centro culturale del sud.

Durante la seconda guerra mondiale Cassino viene sfortunatamente a trovarsi sulla estrema linea difensiva tedesca (Gustav) ed è teatro di aspri combattimenti e di bombardamenti che riducono la città ed il secolare Monastero ad un desolante spettacolo di macerie.

La cittadina, unitamente al Monastero, viene ricostruita nel dopoguerra. Ciò che resta oggi dell’età antica è sostanzialmente nell’ArcheParco, un’area compresa tra la città, la via Latina e la via Casilina.

Panorama

ArcheoParco


Teatro


Mausoleo Ummidia Quadratilla


Ninfeo (mosaico)

Il Teatro è di epoca augustea; scoperto nel 1936 è ancora oggetto di continui restauri.

L’Anfiteatro, luogo di combattimenti tra gladiatori e animali feroci, risale al sec. I d.C.

Altre testimonianze dell’antichità sono il Mausoleo di Ummidia Quadratilla, la Via Romana e la Porta Romana, il Ninfeo Ponari e altri resti (tombe e sepolcreti, mura poligonali).

 

 

 

Esternamente all’area dell’archeoparco si possono vedere altre antichità, in particolare Rocca Janula, baluardo difensivo risalente al sec. X e tuttora in ristrutturazione, l’Acropoli e le Terme Varroniane.


Anfiteatro


Via Romana


Rocca Janula

Museo Archeologico Nazionale


Ammone

Il Museo, inaugurato nel 1980 dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, conserva reperti di notevole importanza databili dalla prima età del ferro all’epoca romana, tutti relativi a rinvenimenti nell’area di Cassino.

Capitelli

Sotto al piano del museo di recente realizzazione il Lapidarium.


Monili

Sacrari Militari

Per commemorare le decine di migliaia di caduti nei combattimenti i Paesi belligeranti vollero seppellire i loro soldati laddove essi perirono.

Cimitero Italiano

Mignano Montelungo (12 Km da Cassino)

Cimitero Germanico

Colle Marino (20.035 salme)

Cimitero Inglese (Commonwealth)

sulla via per S. Angelo

Cimitero Polacco

Montecassino

Cimitero Francese (Legione Straniera)

Venafro (20 Km da Cassino)

I caduti U.S.A. non riportati in patria sono nei cimiteri di guerra di Anzio e Nettuno.

 

Scheda Itinerario

Montecassino e Cassino

Visita alla più famosa e storica Abbazia del Mondo, culla di cultura e arte

ORARI T A P P E   P R I N C I P A L I Note
08.00

Partenza da Roma o località da concordare

 

Mattino

Arrivo a Montecassino e visita dell'Abbazia

Museo aperto solo di domenica nel periodo invernale. Orari di visita limitati nei giorni festivi durante le funzioni religiose.

13.00-14.30

Pausa pranzo

 

Pomeriggio

Visita di Cassino

 

18.00

Partenza per Roma o località da concordare

 

Quota di partecipazione: da stabilire in base alla località di partenza, al numero dei partecipanti ed alle modalità di soggiorno e trasferimento
Per Transfer, preventivi, richieste specifiche o soluzioni personalizzate contattare RosiTour